Yuppa ammira il proprio campo.
Un bellissimo, ordinatissimo campo di carote.
Ci passa le ore delle giornate su quel campo. Rivolta la terra, lascia che prenda aria, la nutre, poi semina e innaffia. E quando le carotine, ancora tenere e acerbe, cominciano a spuntare, Yuppa le cura rimuovendo le erbacce, provvedendo ad aggiungere terra nuova, badando a che non soffrano mai la sete. Insomma, Yuppa si occupa delle sue carote come farebbe un genitore con i propri figli.
Le carote di Yuppa sono dolci e saporite e hanno il colore del sole al tramonto.
Yuppa va a dormire, felice e soddisfatto.
Al mattino esce dalla propria tana pronto a dare inizio ad una nuova giornata: le carote lo aspettano. Ma quando si affaccia, per poco non gli prende un colpo! Il campo, il suo campo, sembra un terreno bombardato. Ci sono buche dappertutto. Ma quali buche, voragini! La terra è smossa e al posto delle simpatiche, innocenti carotine ci sono orrendi vuoti, cavità nere e senza fondo.
“Che accidenti è successo?”, strilla Yuppa incredulo.
Da dietro un albero sbuca un contadino. Ha una camicia a quadri e i pantaloni retti da bretelle rosse.
“Ehilà!”, fa il contadino, e mentre fa Ehilà sgranocchia allegramente una carota.